domenica 25 marzo 2012

domenica 18 marzo 2012

Appuntamento a domenica 25 !

Un piccolo extra per scusarmi ancora della mancata uscita di oggi!
Domenica 25 nuove pagine di HONEY. Inizia lo scontro con Medusa, nei bassifondi schifosi del Club "il Pozzo"...


"Honey & Ally"
Un disegno che ho fatto per Mala,
uno degli amici che leggono HONEY.
Ally, creata da lui proprio medesimo,
è una Steamagician, una sorta di
"maga-meccanica"...
Molto interessante e divertente,
nella teoria e nelle intenzioni. E
graficamente sexy, il che non
guasta mai. Ora, se Mala si decide
a completare qualche tavola
di senso compiuto, potremo
leggerne le avventure quanto
prima!

venerdì 16 marzo 2012

HONEY non esce + memorie di Roma (un post sconclusionato)

Amici! Mi dispiace assai, ma questa settimana "HONEY" non esce.
La trasferta a Milano per partecipare al Cartoomics mi ha impedito di scansionare e porre il lettering alle tavole che volevo postare.
Vi chiedo scusa per il contrattempo e vi prometto un piccolo extra la prossima settimana!


Non c'entra niente... ma sono un inguaribile romantico della mia città... e così...
Qualcuno di voi conosce gli stornelli medievali romani, allora detti "aritornelli"?
Non confondeteli con le canzonacce moderne in romanesco cantate da dubbi personaggi e che molti ignoranti, soprattutto fra i giovani, considerano erroneamente "stornelli" romaneschi.
Gli "aritornelli" sono davvero tutt'altra musica.


Questo è uno dei miei preferiti, il Canto del Carcerato:


All'erta all'erta la campana sona
Li turchi so' arivati a la marina
Chi c'ha le scarpe rotte le risola
Io l'ho già arisolate stamatina

A tocchi a tocchi la campana sona
Li turchi so' arivati a la marina
Evviva i monticiani, evviva Roma
Viva la ggioventù trasteverina

Come te posso ama'?
Come te posso ama'?
Ma si esco da 'sti cancelli
quarchiduno l'ha da' paga'

Amore amore manneme 'n' saluto
Che sto qui a San Micchele carcerato
So' addiventato 'n'arbero caduto
Da amici e da parenti abbandonato

Come te posso ama'?
Come te posso ama'?
Ma si esco da 'sti cancelli
quarchiduno l'ha da paga'




Il Carcere di San Michele era uno dei più duri della Roma antica. Vi veniva gettato chiunque si opponesse allo strapotere dei Nobili e del Papa Re. A volte capitava che i prigionieri, che non erano malviventi, ma gente che lottava per la libertà, segnalassero con grida o con colpi l'arrivo dei turchi. Altre volte erano le campane della città a dare l'allarme quando i mori si spingevano sul Tevere, arrivando al porto fluviale.
Il carcere fu poi adibito a carcere femminile e, molto dopo la fine del regno dei Papi, dopo la seconda guerra mondiale, divenne un riformatorio.
Finalmente, in epoca moderna, fu chiuso per sempre.


Il carcere di San Michele, dove tanta gente morì e languì in modo orribile, è ancora là, e lo potete vedere ogni volta che passate davanti a Porta Portese...


 Il Carcere di San Michele

L'interno del carcere, oggi